I rossi cileni
Il Cile è sicuramente il più importante paese vinicolo del Sud America, oltre a vantare la più antica tradizione vinicola tra i paesi dell’emisfero meridionale. Nell’era moderna il Cile ha orientato la propria enologia sui vini da uve internazionali, riuscendo a definire uno stile produttivo molto caratterizzato. In Cile alcune calamità della vite, come la temibile fillossera e la peronospora, sono sconosciute, probabilmente grazie alla barriera delle Ande e all’Oceano Pacifico, ostacoli naturali che hanno impedito agli organismi nocivi di penetrare all’interno del paese. Un vantaggio per la viticoltura del Cile è la considerevole disponibilità di acqua, in pratica si tratta di neve che si scioglie dalle cime della Ande per poi scaricarsi nell’oceano Pacifico, e che rappresenta una preziosa risorsa per l’irrigazione dei vigneti. Le uve a bacca rossa prevalentemente coltivate in Cile Cabernet Sauvignon, il Carmenère, il Merlot e il Pais, la prima uva ad essere coltivata in Cile e usata soprattutto per la produzione di vini da tavola.